I penalisti Giacosa e Bussolino a tutela delle vittime della truffa
Gli avvocati, Simone Giacosa e Fabrizia Bussolino, partner di Leading Law, hanno difeso alcune vittime della truffa del consulente Unicredit di Venaria e Collegno
“Avrebbe approfittato del suo ruolo di cassiere e consulente finanziario per sottrarre i soldi dei clienti Unicredit, dirottandoli su di sè o su società a lui collegate. Oltre un milione e centomila euro carpiti a 22 correntisti che si sarebbero fidati di lui e delle sue rassicurazioni, vedendo invece poi prosciugati i propri conti.
Deve rispondere di questa accusa Alessandro Lajno. 44 anni, che lavorava nelle filiali di Venaria e di Collegno, quando avrebbe ideato il raggiro: oggi inizia il processo in cui è accusato di furto, truffa informatica e accesso abusivo al sistema informatico. Scorrendo i capi di imputazione sono descritte le modalità messe in atto dal consulente finanziario, quasi sempre le stesse. Proponeva investimenti sicuri con rendite garantite.
A volte sosteneva che fossero possibilità ristrette solamente ad alcuni clienti. E loro gli credevano, anche perché molto spesso si trattava di persone anziane, o senza grandi conoscenze finanziarie. Faceva sottoscrivere moduli in bianco per effettuare bonifici esteri, che poi compilava lui, o compensava le uscite spalmandole su altre vittime. In un caso avrebbe consegnato a un risparmiatore un prospetto su carta intestata Unicredit con l’indicazione della cifra e delle scadenze delle relative cedole, «facendosi sottoscrivere in bianco un modulo per l’emissione di un assegno circolare». La banca (tutelata dall’avvocato Nicola Gianaria) ha licenziato l’uomo e risarcito quasi tutti i clienti. Erano ingenti le somme che nel giro di un anno, sarebbe riuscito a far sparire: c’è chi ha perso anche 190 mila euro in un lampo. Ma il caso più emblematico è quello di una vedova, affetta anche da invalidità, e di suo figlio che si sono visti prosciugare il conto: gli 85 mila euro sottratti erano quelli di risarcimento del marito deceduto per una colpa medica (tutelati come vittime dagli avvocati Simone Giacosa e Fabrizia Bussolino).”
Fonte La Repubblica 12 settembre 2023
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