Massimiliano Elia, avvocato esperto di Diritto Bancario, Diritto Finanziario e di Finanza strutturata e Restructuring, oltre ad essere uno dei professionisti in Leading Law è anche una firma abituale del settimanale Plus de Il Sole 24 ore, che sabato, 6 marzo luglio,  nella Posta del Risparmiatore, insieme ad Intesa San Paolo, ha risposto sul tema del phishing.:

Il phishing sta prendendo di mira i Clienti del gruppo Intesa San Paolo

09/03/2021

La recente sentenza del Tribunale di Milano, Sez. VI, Sent. del 06/11/2020, ha messo in evidenza i rischi e le responsabilità nell’ambito del phishing bancario,

Il Tribunale meneghino ha evidenziato come il phishing bancario rientri nell’area del “rischio professionale del prestatore dei servizi di pagamento” sottolineando come sia richiesta alla banca una diligenza di natura tecnica da valutarsi con il parametro dell’accorto banchiere.

L’istituto di credito non risponde pertanto del danno patito dai correntisti solo ove dimostri che il fatto sia attribuibile al dolo del cliente o al comportamento incauto di ques’ultimo e nel contempo dimostri di  aver adottato gli accorgimenti adeguati a prevenire l’illecita captazione di dati, in modo tale da evitare accessi non autorizzati.

La banca deve in sostanza fornire sia la prova di aver adottato tutte le misure idonee ad evitare il danno sia una positiva “prova liberatoria” finalizzata all’individuazione di una causa esterna (fatto del terzo o del danneggiato) che la esoneri da qualsiasi responsabilità.

La giurisprudenza ha quindi messo in evidenza uno specifico dovere di diligenza attiva della banca nei confronti del cliente, che può avere ad oggetto, l’attivazione di sistemi di alert quali   sms, email, ecc.

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